17.07.2008
Austria – 1 Luglio 2008
La giornata della nuova “impresa” di Lola, inizia con un bel sole ed con una temperatura perfetta per la moto. Durante la notte, una breve temporale ha perfettamente pulito l’aria e reso il manto stradale delle strade ancora migliore.
La base di partenza è l’Hotel Enzian, nel centro della città di Landeck, nel Tirolo Austriaco.
LOLA DORME ANCORA
La moto è parcheggiata nel garage coperto dell’hotel e durante i preparativi per la partenza, Lola rimane nella camera , ancora immersa in un tranquillo sonno : forse sogna la Kaunertal, una vera e propria “valle incantata” ed un “eldorado” per gli amanti delle due ruote.
Gli altri motociclisti ospiti dell’hotel, stanno già partendo per i loro tour attorno a Landeck : chi verso la Silvretta, alcuni verso il Passo dello Stelvio, altri verso la Germania.
Pochi dei presenti conoscono la Kaunertal , la meta di Lola dove lei potrà festeggiare il suo 6° compleanno, ad oltre 2.700 metri di quota e, soprattutto, dove Lola taglierà il “traguardo” dei 50.000 km percorsi in moto.
Rispetto alla precedente avventura sui ghiacciai di Solden , nel Giugno del 2007, il viaggio ad alta quota si presenta molto più agevole , dal momento che non occorre percorrere passi alpini e, soprattutto, non vi sono rischi immediati di pioggia o temporali.
Come a Solden, però, oggi Lola potrà di nuovo camminare sopra un ghiacciaio e “giocare a fare il cane” in mezzo alla neve!.
Salutiamo gli ultimi motociclisti e saliamo in camera a svegliare Lola che, nel frattempo, era salita sul letto e, tranquilla, dormiva serena tra i due cuscini. Con calma Lola si sveglia, si stira, sbadiglia e scende dal letto ..ci guarda con gli occhi ancora assonnati …e ritorna sul letto!!
In questi casi, Lola vuole essere “corteggiata” : è il suo modo per dire “fatemi vedere quanto sono importante” e, subito ,l’ accontentiamo…baci a non finire !!
Solo dopo oltre 10 minuti di “coccole”, Lola decide di scendere di nuovo dal letto e, da sola, si dirige verso la porta della camera, non prima, però, di essere uscita sul balcone ed aver annusato l’aria , giusto per essere sicura che la temperatura sia gradevole e non vi sia pioggia in arrivo...è proprio un cocker!
VERSO LA VALLE INCANTATA
Appena salita sulla moto ed aver indossato occhiali e protezione per le orecchie, Lola si accuccia nel suo contenitore con il muso appoggiato all’incavo anteriore : è pronta per partire!!
Velocemente usciamo da Landeck in direzione del Passo Resia ( non vi sono, in centro a Landeck, cartelli che indichino la Kaunertal ) e proseguiamo per circa 15 km sulla “180” , fino al paese di Prutz dove, un enorme cartello verde, indica , a sinistra, il percorso per la Kaunertal.
Appena usciti dall’abitato di Prutz, la strada inizia a salire rapidamente ( con alcuni tornanti impegnativi : il dislivello è di circa il 14%, quindi fate attenzione) ed il paesaggio si fa subito da cartolina : traffico assente, qualche mucca incuriosita pascola tranquillamente ed , a sinistra, l’alta vetta del Kopfle ( 2.826 mt ) si staglia sopra di noi.
Fino al piccolo paese di Grasse , la strada è di libero accesso , mentre passato l’abitato inizia il percorso a pagamento ( 10 Euro per le moto ) che , in circa 30 km , condurrà Lola a 2.750 metri di altezza.
La strada a pagamento che conduce alla vetta è tenuta in perfette condizioni, ed il pedaggio serve a sostenere i circa 700.000 euro di costo della manutenzione annuale, come ci segnala un grande cartello, posto di fronte alla stazione di pedaggio ( “maustelle” ) posta a circa 1.300 metri di altezza..
TRENTA TORNANTI ….UNA MARMOTTA..
Tutto attorno a noi, il paesaggio è fantastico , con le alte vette delle montagne e l’aria che profuma di fieno appena tagliato : Lola , però, non ha alcuna intenzione di alzarsi dalla comoda posizione in cui , fin dalla partenza , si è messa, con il muso appoggiato ad ammirare il panorama.
Per giungere in vetta, ci attendono quasi 30 tornanti, di cui 7 dei quali, raggruppati in un solo kilometro di strada, ma sono ancora lontani e , per Lola, è giunto il momento di farsi una bella corsa nei prati.
Parcheggiamo la moto in una piazzola di sosta, proprio di fronte ad un grande prato fiorito e, subito, Lola vuole scendere dalla moto !!
E’ un vero spettacolo vederla correre felice ma, improvvisamente, Lola si blocca ed inizia ad annusare l’aria mentre, nello stesso istante, udiamo una serie di fischi per noi molto famigliari : ci sono le marmotte!! Una di loro ( “la vedetta”) avverte le altre che alcuni “intrusi” , compreso un cocker fulvo.., si sta inoltrando nel loro territorio.
Appena udito il primo fischio, Lola drizza la corta coda e si dirige, piano piano, verso le pendici della montagna , per verificare , con i suoi stessi occhi, quale “strana cosa” emette un tale suono.
Con l’aiuto di un binocolo , iniziamo a perlustrare il fianco della montagna : eccola!! La tana della marmotta è proprio di fronte a noi, a poche decine di metri da Lola , e la marmotta è bella ritta sulle zampe posteriori , a guardare un cocker fulvo che si avvicina piano piano.
La marmotta pare incuriosita dal lento avanzare di Lola e, per nulla intimorita, continua a stare ferma nella sua posizione di allerta : ormai siamo talmente vicini che possiamo vederla senza utilizzare il binocolo e ne approfittiamo per scattare diverse fotografie.
Riprendiamo la moto, ed all’orizzonte , davanti a noi, inizia ad intravedersi la sagoma grigia della grande diga artificiale, costruita per creare una riserva di acqua che, in breve tempo, è diventato un lago dalle acque azzurre, lungo oltre 6 km.
IL GRANDE LAGO VERDE
Alla nostra sinistra, a circa 5 km dalla stazione di pedaggio, notiamo che parte della montagna, è stata letteralmente tagliata per ricavare le grandi pietre che, all’epoca , servirono per realizzare la diga, costruita in quattro anni ( dal 1961 al 1965 ) . Nel grande prato antistante la cava ( ormai abbandonata ) è possibile, per i più fortunati, ammirare i camosci ma, a causa del passaggio dei veicoli a motore, occorre appostarsi pazientemente ed attendere diverse ore, prima di poterli avvistare.
Man mano che ci avviciniamo, restiamo impressionati dall’altezza del muro di contenimento della diga : oltre 160 metri, ed interamente realizzato con migliaia di blocchi di pietra.
La strada inizia a salire , fino a giungere sulla sommità del Gepatsch Stausee , il grande lago le cui acque hanno una tonalità tra il verde e l’azzurro, posto a circa 1.800 metri di altezza.
Ai lati della strada notiamo strani fiori azzurri , una sorta di lunghe file di campanelle : sono i fiori del lupino , una pianta non originaria della valle , da cui si ricava un seme che molti apprezzano lessato e salato ( ma da cui si può ricavare una bevanda, “abbastanza” simile al caffè).
Lola rimane tranquilla all’interno del suo contenitore, ma il paesaggio è talmente bello che decidiamo di fare un’altra sosta, per poter scattare fotografie e, soprattutto, per consentire a Lola di ammirare in tutta la sua bellezza, il grande lago.
E’ possibile percorrere a piedi, la strada asfaltata realizzata sopra il muro di contenimento della diga , da cui partono diversi sentieri che si inerpicano sui fianchi della montagna.
LA META DI LOLA E’ LASSU’
Davanti a noi, si stagliano , in un cielo azzurro con grandi nuvole bianche, le alti vette innevate dove è posta la meta di Lola : il ghiacciaio Gepatsch.
La strada costeggia per oltre 6 km il lago, a metà della quale, sulla sinistra, una grande cascata di acqua (oltre 140 metri di altezza) cattura l’attenzione di Lola che, da diversi minuti stava seduta con il muso fuori dal parabrezza, ad annusare l’aria fresca.
Il traffico è quasi inesistente, anche se, durante la precedente sosta sul lago, un cartello ci informava che, nel periodo estivo, oltre 150.000 persone …visitano la valle e percorrono la strada fino alla vetta…il rischio è di trovare un ghiacciaio molto affollato...
Alla fine del lago, la strada inizia a salire con decisione e Lola, quasi percepisse il momento, si accuccia all’interno del contenitore.
E’ quasi ora di pranzo e, subito lasciato il lago dietro di noi, notiamo un invitante cartello che, a destra, segnala la Gepatschhaus , un rifugio posto a circa 2000 metri.
Nonostante sia visibile dalla strada, per salire al rifugio occorre fare molta attenzione : si deve percorrere un ripido sterrato ed il terreno , una volta saliti, non è in perfetto piano. Molto meglio lasciare la moto sulla strada , salvo che non si disponga di una moto da enduro ( un consiglio ai passeggeri delle moto : scendete e fatevela a piedi…).
La fatica di farsi a piedi la strada sterrata, vale “il biglietto” : dal rifugio si gode una splendida vista sul ghiacciaio e, soprattutto, si possono gustare ottime specialità gastronomiche del Tirolo, come abbiamo avuto modo di constatare personalmente…
Inoltre , è possibile visitare la piccola chiesetta di “Maria Schnee” , interamente costruita in legno verso la fine del 19° secolo , all’interno della quale è stata ricavata una stanza con un letto, ancora oggi utilizzabile dagli alpinisti ( tra l’altro, la Santa Messa è celebrata ancora ogni Domenica )
“VOGLIO FARE IL BAGNO”!!
Non è , però, il momento di fermarci : il ghiacciaio attende Lola!! E ben sette tornanti in un solo kilometro, attendono noi e la nostra moto, per portarci in pochissimo tempo ad oltre 2000 metri di quota, da dove si possono ammirare stupende montagne dalle cime innevate ed, in fondo alla valle, un invitante ruscello!!
Lola “sente” l’acqua e ce lo fa capire molto bene : al termine della serie di tornanti, si apre una stupenda valle e la strada presenta dei punti di accesso al sottostante ruscello.
Non appena parcheggiata la moto, Lola scende subito e , se fosse per lei,si butterebbe immediatamente nelle acque gelide del ruscello, ma la corrente è molto impetuosa ed occorre molta cautela.
Attraversiamo di corsa, con Lola ben assicurata al suo guinzaglio, un piccolo ponticello di legno, vicino al quale troviamo un punto calmo, dove l’acqua ha formato una piccola spiaggia di sabbia : il luogo ideale per Lola e lei , subito, si immerge nell’acqua gelida…ma solo per pochi istanti !!
"IL MOMENTO DI LOLA"
L’aria sta diventando fresca , alcune “nuvole in viaggio” coprono il sole e Lola non è più una “ragazzina”…molto meglio una corsa , senza guinzaglio, nel prato circostante il ruscello, dove Lola viene subito asciugata e dove lei può fare i suoi “bisogni”, in tutta sicurezza e tranquillità!!
Appagata dal bagno, Lola si sdraia al sole sull’erba asciutta e, per diversi minuti, resta immobile con lo sguardo perso nel vuoto , ad ammirare il luogo: sono questi i “momenti” di Lola …per i quali vale la pena di condividere con lei i nostri viaggi in moto.
Il ghiacciaio è sopra le nostre teste, ma la vetta è ancora lontana : dobbiamo percorrere oltre 10 km, prima di arrivare ai 2.750 metri della Kaunertaler Gletscher Strasse.
“FAI IN FRETTA COCKER MOTOCICLISTA!!"
Attorno a noi, vi sono "Le Grandi Montagne" di oltre 3.000 metri e le “nuvole in viaggio” si fanno sempre più numerose, quasi fossero generate dallo stesso ghiacciaio Gepatsch.
Forse”la Grande Montagna” ci stava dando un avvertimento ..”non perdete altro tempo…la mia pazienza sta finendo…non aspetterò oltre il cocker motociclista..!”
Quando si vedono “le nuvole in viaggio”, soprattutto ad oltre 2.000 metri di quota e con un ghiacciaio che fa da “radiatore”, è meglio ascoltare i consigli della “Grande Montagna” e salire velocemente sulla moto, per riprendere la strada verso la meta.
Lola , perfettamente asciugata, si accuccia serena all’interno del contenitore, mentre la strada inizia di nuovo a salire rapidamente.
2.100, 2.200, 2.300, 2400 metri…in un attimo siamo “in cima al mondo”, con un paesaggio che solo la “Grande Montagna” può regalare : grossi cumuli di bianca neve gelata ancora ai bordi della montagna, enormi pietre nere, ghiacciai all’orizzonte , un cielo di un blu quasi finto ..e tante grandi bianche “nuvole in viaggio”..mentre le “Grandi Montagne” sono sempre più vicine…
GLI OCCHI DEL MOTOCICLISTA
Ogni motociclista sa che gli stessi luoghi, visti dai vetri di un’automobile non danno le stesse sensazioni di quando li si attraversa in sella ad una moto : gli occhi sono gli stessi, ma , forse, “è dentro” che le cose cambiano, mentre i sensi riescono a cogliere “cose” che, normalmente, non sarebbero in grado di avvertire…e questo è , forse, “l’essere motociclante”, come ama dire un caro amico di Lola.
Lola, come fece un anno fa sulla Strada dei Ghiacciai di Solden, pare comprendere che è giunto il “suo momento” e che la “Storia va scritta", ancora una volta..
Non appena fermiamo la moto per ammirare, ad oltre 2.400 metri, lo scenografico “Lago Bianco” ( dove, secondo una leggenda, abita una bellissima “Bianca Signora”) , lei si mette seduta all’interno del contenitore, con il muso fuori e, fino alla vetta, non cambierà mai posizione!!
Il dislivello della strada, ora, è notevole e non vi sono aree di sosta : le uniche foto le possiamo scattare direttamente dalla moto e con Lola che, sempre più “calata” nel suo ruolo, non si scompone minimamente dalla sua posizione.
IN VETTA !!
Rispetto ai ghiacciai di Solden, la strada che stiamo percorrendo è molto più scenografica ma l’avvicinamento alla vetta è più repentino, più immediato.
A Solden la “Grande Montagna” ci ha concesso più tempo per prepararci all’arrivo in vetta, mentre qui, non appena oltrepassata quota 2.600 e lasciato alle spalle il Lago Bianco, “Lei” ti fa percorrere due tornanti, un piccolo rettilineo in costante salita e ...“bang”….sei in vetta...in cima al mondo!!
Purtroppo, rispetto al ghiacciaio Rettenbach di Solden, la vetta della Kaunertal è molto più frequentata : tanti turisti, molti dei quali giunti fin qui con enormi pullman , sono presenti sul grande piazzale asfaltato, sul quale è stata costruita una moderna struttura che ospita ristoranti e negozi ( secondo il cartello informativo, l’intera struttura è a basso impatto ambientale, in quanto dotata dei più moderni sistemi di depurazione ed alimentata ad energia solare....l’impatto “visivo”, comunque, è abbastanza pesante…). Certamente, il grande ristorante è una “calamita” per il turismo di massa....
Lola , nonostante la moltitudine di persone presenti, è passata quasi inosservata : non appena ci siamo resi conto della situazione , abbiamo parcheggiato la moto in disparte, lontano dai pullman e dall’ingresso del ristorante, proprio di fronte al ghiacciaio Gepatsch.
“LA STORIA E’ STATA SCRITTA”
La moto è stata parcheggiata a 2.750 metri di quota e, subito, Lola ha voluto giocare sulla neve : la temperatura dell’aria , nonostante l’altitudine raggiunta e le tante “nuvole in viaggio” , era molto gradevole e la breve passeggiata sul ghiacciaio è stata per lei , come tante altre volte, l’occasione per giocare “ a fare il cane”.
In vetta, con lo sguardo fiero perso nel vuoto , consapevole di “Essere Lola”….ci piace ricordare così il "Suo Momento ”…ed , ancora una volta , “La Grande Montagna” aveva atteso Lola….perché “la Storia fosse scritta”...
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