IL PARADISO NON PUO' ATTENDERE

20.06.2011

Austria - Tirolo - Giugno 2011

Nel piccolissimo paese alpino di Plan il sorge è sorto da poco quando Lola inizia la sua giornata: prima una rapida uscita dalla camera della Pension Restaurant Rosmarie per le “sue cose”, poi un abbondante pasto a base di croccantini e patè biologico e, quando ha bevuto abbondantemente acqua fresca…ritorna sul letto a dormire…ma ancora per poco, perché la giornata sarà lunga: la destinazione di Lola è l’Austria, precisamente la Zillertaler.

A PLAN IL SOLE SALUTA LOLA

La Zillertaler è una valle che si trova nel Tirolo Austriaco, ed è famosa per due bellissime strade alpine, mai percorse prima da Lola : la Zillertaler Hohenstrasse (la più antica strada alpina dell’Austria) e la Gerlos Alpenstrasse.

Al momento della partenza dal tranquillo villaggio di Plan, abbiamo ancora negli occhi (e nel cuore) le immagini spettacolari del Ghiacciaio Tiefenbach con il Punto più Alto d’Europa che, solo il giorno prima, Lola aveva raggiunto in moto, percorrendo prima il Passo del Rombo e, poi, la Strada dei Ghiacciai di Solden.

La fermata a Plan era stata proprio fissata con l’obiettivo di raggiungere i 2829 metri di altezza del Punto più Alto d’Europa, e dobbiamo dire che mai scelta fu più azzeccata: Plan, oltre ad essere a pochi chilometri dalla vetta di Passo Rombo, si è rivelato un luogo veramente unico nel suo genere, immerso in una valle di una spettacolare bellezza. E’ veramente un luogo da consigliare, ma fate attenzione ad una cosa: dovete percorrere circa dodici chilometri da Moso in Passiria, prima di raggiungere Plan...quindi ci andate se lo cercate veramente…

PASSO GIOVO : UN “VECCHIO AMICO” DI LOLA

Partiamo da Plan con il sole che splende ma con un’aria veramente fredda: Lola indossa il cappottino invernale fin da subito e, non appena usciti dal centro abitato, Lei si accuccia all’interno del contenitore e sprofonda in un sonno sereno…solo a San Leonardo in Passiria, Lola dà “segni di vita”..forse ha percepito che stiamo per affrontare la salita di Passo Giovo.

La strada che da San Leonardo in Passiria ci condurrà fino a Passo Giovo, è una “vecchia amica” di Lola, avendola già percorsa proprio nel “lontano” 2007, di ritorno dall’Austria, in occasione della prima salita sulla Strada dei Ghiacciai di Solden.

Di prima mattina il traffico è praticamente inesistente e sono poche le moto che incrociamo: probabilmente l’aria fredda ha consigliato a tanti motociclisti, di partire un poco più tardi…ma noi non possiamo farlo, anche perché Lola non gradisce il caldo…e poi la giornata si preannuncia molto lunga. La vetta di Passo Giovo, come sempre accade nel mese di Giugno, è già “bella piena”, sia di autobus turistici che di automobili…e certamente il bellissimo e moderno rifugio bar/ristorante, ha invogliato tanti a fare una sosta….cosa sconsigliata a chi viaggia in moto con un cocker fulvo sul serbatoio…che da diversi tornanti non dorme più ed, anzi, si è posizionato “bello carico” con il muso fuori dal parabrezza della moto…

Arrivati a Passo Giovo, quindi, decidiamo di non fermarci e di proseguire fino al successivo rifugio, con la sua bella chiesetta bianca ed il laghetto alpino: quello è un “posto da Lola” che, immediatamente, vuole scendere dalla moto, non appena questa è stata sollevata sul cavalletto centrale. La sosta non è proprio breve, dal momento che Lola vuole camminare e correre sul praticello che circonda il piccolo laghetto, e non possiamo proprio dire di no…

La discesa fino a Vipiteno è molto rapida e, tenuto conto che siamo in anticipo sulla “tabella di marcia”, decidiamo di fare una breve passeggiata nel centro medievale della bellissima città alto atesina..ma Lola, dopo pochi minuti, si ferma e vuole essere presa in braccio…non è più una “cucciola” e le corse a Passo Giovo l’hanno un poco stancata…Anche questo è viaggiare con Lola : essre al suo servizio, non solo quando serve, ma sempre!. 

ZILLERTAL ARRIVO!!

Per raggiungere la Zillertaler, purtroppo, l’unica possibilità che abbiamo è quella di percorrere l’Autostrada del Brennero, fino ad Innsbruck (ricordate di acquistare la “Vignette” e, soprattutto, di applicarla alla moto…in Austria la Polizia è molto severa….e presente…) e, poi, svoltare a destra in direzione Schwaz sulla E45, dove trovate l’uscita per la Zillertaler, che vi immetterà sulla n° 169, in direzione di Mayrhofen.

La trasferta autostradale è servita solo a fare il pieno di benzina alla moto…ormai Lola , durante le operazioni di rifornimento, neppure scende dal contenitore, che viene solo sganciato dai supporti e posizionato sulla sella, in attesa di essere sistemato di nuovo sul serbatoio…come sono lontani i tempi im cui Lola, ogni volta che la moto si arrestava, voleva scendere sempre…

Raggiungiamo l’albergo nel piccolo paese di Ramsau, non senza aver notato che la 169 è veramente trafficata da trattori che trainano enormi carri pieni di fieno appena tagliato e da enormi autotreni…e fate attenzione perché, oltre alla Polizia, vi sono alcuni “autovelox”…quindi rispettate i limiti di velocità!.

Arriviamo in albergo a metà del pomeriggio, con il sole che si alterna alle nuvole ma, per ora, non pare vi siano pericoli di pioggia…così decidiamo di fare un primo “assaggio” alla Gerlos Alpenstrasse, riservando i giorni successivi alle Cascate di Krimml e, soprattutto, alla Zillertaler Hohenstrasse.

UN “PRIMO ASSAGGIO” DELLA GERLOS ALPENSTRASSE

La Gerlos inizia proprio a pochi chilometri dal nostro albergo, a Zell Am Ziller…dove c’è una magnifica fontana di acqua fresca “tanto cara” a Lola che, nei giorni successivi “assaggerà” diverse volte…e subito dopo aver percorso i primi chilometri, ci rendiamo conto che la Gerlos ha una fama davvero meritata : è magnifica!.

Il percorso della Gerlos si snoda per quasi quaranta chilometri tra Zell Am Ziller e Wald in Pinzgau, e tocca le famose Cascate di Krimml che, da sole, valgono un viaggio…ma non pensiate di trovare una strada paragonabile al Grossglokner (quella è unica), perché la Gerlos è come dovrebbe essere una strada per motociclisti: bella, scorrevole, facile ed intuitiva…con tornanti larghi e “guidabili”….insomma: un vero e proprio divertimento….a patto che non si ecceda con il gas…

I tornanti della Gerlos sono oltre venti ma, per il primo “assaggio di Lola”, ci bastano quelli che, dalla base ci portano fino al punto panoramico del Gerlos Platte, poco dopo la stazione di pedaggio (la Gerlos è a pagamento…ma ne vale la pena…il prezzo è veramente “low”…), posto a circa 1600 metri, il punto più alto della Gerlos Alpenstrasse.

Fermiamo la moto per fare una passeggiata con Lola nel bosco adiacente al parcheggio panoramico, ma la passeggiata dura poco perchè alcune gocce di pioggia ci consigliano di trovare immediatamente un riparo. Così ci rimettiamo in moto e scendiamo, in direzione delle Cascate di Krimml, sapendo che dopo pochi chilometri si trova un bar – ristorante  lo riconoscete dall’enorme “cono gelato” posto all’esterno del locale).

Appena parcheggiamo la moto, le poche gocce d’acqua si trasformano in pioggia, ma noi eravamo già al coperto, di fronte ad una sontuosa “Wienerschnitzel” ed una fresca Weizen Bier….ancora una volta, Lola ci ha portato fortuna ed ha portato fortuna anche al ristoratore, dal momento che, oltre a noi, si sono fermati una ventina di motociclisti tedeschi “tremendamente affamati”.

La pioggia dura poco, giusto il tempo per Lola di dormire sul pavimento di legno del ristorante e per noi di terminare l’ottima birra Weizen: la moto riparte in direzione di Zell Am Ziller, lasciando ai giorni successivi la visita alle Cascate di Krimml.

Il ritorno in albergo lo facciamo con il sole che ha, finalmente, “bucato” le grandi nuvole grigie e ad andatura molto turistica, oserei dire “rilassata”, tanto che abbiamo il tempo di fermarci ad ammirare un paesaggio da cartolina, che si può godere fermandosi in un piccolo chiosco di souvenir con annesso parcheggio per auto e moto. Da lì si può ammirare il lago artificiale Durlassboden, che raccoglie le acque che si sciolgono dai ghiacciai delle montagne circostanti: la vista è davvero spettacolare, soprattutto quando il sole illumina le acque blu cobalto del lago (tra l’altro, sul lago trovate anche un ristorante e diverse spiagge e, tutto attorno, le Alpi della Zillertal).

Appena arriviamo in albergo, giusto il tempo per un doccia ed il sole lascia di nuovo il posto ad una rapida pioggia, e poi di nuovo il sole…ma lo Chef dell’albergo (“grande amico di Lola”....ottimi i suoi zucchini al vapore per il “Cocker Motociclista”…) ci assicura che nei prossimi due/tre giorni ci sarà “only sun”!!.

LOLA SULLA ZILLERTALER HOHENSTRASSE

E’ con la previsione meteo dello Chef Klaus che andiamo a letto…ed aveva perfettamente ragione!! Il giorno dopo il sole è così accecante, che dobbiamo mettere a Lola una “doppia mano” di crema solare per la protezione del suo “tartufo”…non si sa mai…meglio evitare le scottature nella sua parte più sensibile, e dopo una breve sosta per il pieno di carburante a Mayrhofen, imbocchiamo la Zillertaler HohenStrasse, con i suoi 48 chilometri ed oltre 30 tornanti!.

La Zillertaler HohenStrasse, per noi, inizia nel pittoresco paesino di Hippach e, subito, comprendiamo “con chi” abbiamo a che fare: una strada spettacolare, con lunghi tratti panoramici ma anche molto molto impegnativa e, soprattutto, molto stretta e senza alcuna protezione laterale, per cui fate attenzione perché non va sottovalutata!!.

I primi chilometri sono nulla rispetto a quello che ci attenderà: secchi tornanti intervallati da brevi rettilinei, ove sorpassare anche un ciclista è una vera e propria impresa..

Arriviamo al piccolissimo punto di pedaggio (la strada è a pagamento), posto a metà di una ripidissima salita e dopo diversi tornanti a gomito, con alcune auto (ed un camper..) in fila per il biglietto d’ingresso.

Non è piacevole fermare la moto in salita con un cocker sul serbatoio...con un auto davanti ed una dietro….con il motore che, dopo poco, inizia a scaldarsi e la ventola del radiatore che inizia a ronzare…quindi decidiamo di “fare gli italiani” e passiamo davanti alle auto che attendono il loro turno per il biglietto…questo, ovviamente, per necessità e non per scortesia…tanto che aspettiamo, a moto spenta ed all’ombra, al lato della piccola casetta di legno del posto di pedaggio, il nostro turno per pagare il biglietto.

Mai dimenticare che, all’estero, ognuno di noi rappresenta il proprio paese agli occhi degli altri e di italiani non ve ne sono proprio sulla Zillertaler Hohenstrasse: solo turisti austriaci e tedeschi. Per cui noi, in quel preciso momento rappresentiamo l'Italia!.

Appena lasciato il punto di pagamento del pedaggio (“Maustelle”), la strada diventa ancora più tortuosa e stretta, tanto che decidiamo di fermarci nel parcheggio del Rifugio Melchboden che, di fatto, rappresenta il punto più alto della Strada Alpina, a 2.020 metri di quota. Dal parcheggio (già affollato di turisti), parte un bellissimo sentiero panoramico che si snoda sul fianco della montagna, gran parte del quale è molto facile e non presenta particolari dislivelli: l’ideale per Lola che subito ne approfitta per “giocare a fare il cane”, in mezzo alle piante di erica alpina in fiore.

Riprendiamo la moto dopo un’ora abbondante di sosta e di trekking, e ripartiamo sulla Zillertaler Hohenstrasse, che scende subito in discesa con pendenze di oltre il 14% e con la carreggiata che non pare avere voglia di allargarsi…Lola è affascinata dai tanti che, con il loro parapendio, si lanciano nel vuoto…bello volare!.

Dal Melchboden, la strada si snoda per diversi chilometri in un panorama fantastico, con Alpi della Zillertal imbiancate nelle cime dalla neve caduta nelle settimane precedenti…tra l’altro la strada è quasi sempre panoramica : un vero spettacolo!.

La Zillertaler Alpenstrasse, offre tutta una serie di opportunità di sosta, sia per un ottimo pranzo (sono circa quindici le “Hutte” che si incontrano durante il tragitto, una più bella dell’altra) che per effettuare delle escursioni (come il famoso Giardino Alpino o la pittoresca Chiesetta dei Viaggiatori), il tutto in un panorama mozzafiato ma fate attenzione ai pullman turistici che incrociate ...ed ai trattori agricoli!.

E’ arrivata l’ora di fare una sosta per una bella birra Weizen fresca!. La nostra scelta cade sulla Alpengasthof Zirmstadl, che dispone di un apposito percheggio “in piano” per le moto, con fondo in cemento, oltre ad una vista panoramica mozzafiato.

Siamo a circa metà del percorso della Zillertaler Alpenstrasse e la giornata è ancora lunga: notiamo che i pullman turistici stanno aumentando, quindi decidiamo di riprendere la moto e di proseguire. la strada continua a scendere e, ben presto, il paesaggio di alta montagna, lascia il posto ad un fitto bosco, all’interno del quale, in alcuni punti, la luce solare fa fatica a filtrare…e la carreggiata è sempre molto molto stretta!.

Scendere da oltre 2000 metri con una temperatura molto gradevole, fino al piccolo paese di Ried, giù nella valle, necessita di una sosta rinfrescante per Lola. Sosta che viene effettuata a Zell Am Ziller, in una fantastica (e coreografica) fontana pubblica (sarebbe meglio dire un “monumento liquido”), dove lei può addirittura nuotare e andare sott’acqua con il muso: bello “essere Lola”!.

LE CASCATE DI KRIMML

Riprendiamo la moto non prima di aver asciugato perfettamente il pelo di Lola: ci aspetta la Gerlos Alpenstrasse e, soprattutto, le Cascate di Krimml, che raggiungiamo non prima di aver fatto un paio di soste nei prati della Gerlos: mai dimenticare che Lola è un cane!.

Le Cascate di Krimml sono un’attrazione turistica molto importante degli Alti Tauri, quindi non pensiate di essere soli, ma il triplice salto dell’acqua, di quasi 400 metri di dislivello, da solo vale il viaggio!.

Esiste un sentiero (a pagamento) che, dalla base delle cascate porta i turisti fino alla sommità del primo salto: il dislivello è di 600 metri e la durata complessiva è di circa un paio d’ore di cammino. Inutile dire che la cosa è riservata a chi ha energie da spendere, anche se il sentiero è consigliato alle famiglie con bambini noi ci siamo limitati, con Lola, a fare un ottimo pranzo nella terrazza della Gasthaus che si trova all’inizio del sentiero che porta alla base della cascata, da cui si possono vedere tutti i tre salti che l’acqua compie, stando comodamente seduti all’ombra.

Dopo aver fatto una passeggiata con Lola fino alla base della cascata, da cui parte il sentiero a pagamento, riprendiamo la moto: la giornata è stata molto intensa e Lola deve riposare. Il giorno dopo l’aspetta una trasferta impegnativa: dalla Zillertaler (ripassando per la Gerlos) fino ad Heiligenblut, attraversando tutta la Grossglockner Alpenstrasse, Lola ritornerà in “Paradiso”…

LOLA RITORNA IN PARADISO : LA GROSSGLOCKNER ALPENSTRASSE

Ritornare in “Paradiso” dopo quasi quattro anni, è sempre un’emozione ma il clima non è dei migliori: grosse nuvole bianche si stagliano all’orizzonte, e ci accompagneranno per tutta la Gerlos, fino a Zell Am See, da dove inizia la Grossglockner Alpenstrasse. La Grande Montagna però non ha mai tradito Lola e così, dopo una sosta nell’area verde che si trova di fronte alla “Maustelle”, entriamo sicuri ma con rispetto ed ammirazione, in “Paradiso”.

Le grandi nuvole bianche hanno lasciato il posto a nuvole grigie che, minacciose, si avvicinano sempre di più, ,ma il vento soffia molto forte per cui, almeno per ora, non vi è nessun vero pericolo di pioggia. La moto è troppo carica per arrampicarci fino al Biker Point dell’Edelweisspitzené possiamo “distrarci” andando a “salutare” il Ghiacciaio Pasterze sul Franz Josef Hohe, per cui è meglio fermarci all’Hoctor Pass per le foto ricordo, nonchè per un bel “Gulash” caldo nel nuovo Rifugio che dispone di un piccolo terrazzo panoramico. Tutto veramente bello!.

E’ la prima volta che percorriamo la Grossglockner Alpenstrasse con la neve ancora ben presente in quantità ai lati della strada, e questo rende il “Ritorno in Paradiso” di Lola ancora più emozionante. A Lola è piaciuto molto giocare sulla neve all’Hochtor Pass!.

Arrivati al bivio che porta al Franz Josef Hohe, sul parabrezza della moto iniziano a cadere le prime gocce di pioggia, ma la Grande Montagna dimostra, ancora una volta, di amare Lola e ci consente di arrivare fino alla “Maustelle” di Heiligenblut senza particolari problemi. Solo alla fine del bosco, le poche goccie si trasformano in pioggia sempre più importante, ma mancano solo pochi chilometri alla nostra destinazione : il “rifugio di Lola” sugli Alti Monti Tauri, il Romantik Hotel Chalet Senger, gestito magnificamente dall’Amico Andreas che, assieme a “Paki” (un pastore australiano a pelo corto) accoglie Lola con un grande bacio!.

IL RIFUGIO DI LOLA SUGLI ALTI MONTI TAURI

Non appena Lola è entrata nel Romantik Hotel Chalet Senger, la Grande Montagna salutato l’arrivo di Lola con un temporale veramente importante, ma il “Cocker Motociclista” già dormiva sul letto, immersa nel morbido piumone: ci piace pensare che stesse sognando “Il Paradiso”...

La pioggia non ci ha abbandonato per la restante parte della giornata (ma era già ora di cena) né per tutta la notte. Solo all’indomani mattina , la Grande Montagna ha voluto “premiare” Lola; la pioggia si è interrotta per un paio d’ore, giusto il tempo di risalire sulla moto e di dirigerci sul Franz Josef Hohe, a “salutare un vecchio Amico” (purtroppo molto malandato…): il Ghiacciaio Pasterze...e le sue Marmotte!.

La Grande Montagna, però, non poteva più di tanto fermare la pioggia…ma Lola era già ritornata al sicuro nel suo “romantico rifugio”..

E’ stato bello ritornare in “Paradiso” anche perché ,forse, non vi sarà un’altra volta…ma è già ora di ripartire...ci aspettano le Dolomiti: la nostra destinazione è la Val di Fassa, che raggiungiamo passando dal suggestivo Passo Stalle...questa però è un'altra "Storia"....

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